SAUTERNES CHATEAU D'YQUEM 2015 1er CRU Supérieur

SAUTERNES CHATEAU D'YQUEM 2015 1er CRU Supérieur

CHATEAU D'YQUEM

  • €750,00
    Prezzo unitario per 
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  • Descrizione
  • Descrizione
  • REGIONE 

    ZONA GEOGRAFICA

    FRANCIA

    GRAVES, a sud-est di BORDEAUX

    NOME CANTINA

    LA tenuta del 1999 entra a far parte del colosso finanziario LVMH

    SIZE 0,75 CL.
    ANNO 2015

    UVE

    SELEZIONATE 

    75% di Sémillon e del 25% di Sauvignon Blanc.
    GRADI 14%
    DESCRIZIONE PRODOTTO

    LO Château d'Yquem è uno dei vini liquorosi più famosi al mondo.  Il dominio si estende su 113 ettari, di cui 100 in produzione, che approfittano di suoli caldi e secchi in superficie con delle grandi graves. Il suolo argilloso permette delle grandi riserve idriche.  Lo Château d'Yquem 2015 sviluppa un naso dal bouquet preciso, complesso ed esuberante, rivelando una bella mineralità. IN bocca, il vino è incredibilmente equilibrato,  puro e con un superbo frutto botritizzato. Questo Château d'Yquem 2015 rivela un'acidità e una tensione eccezionali. I livelli di acidità e di zucchero sono entrambi vicini ai record della proprietà e contribuiscono a fare di Yquem 2015 un'annata eccezionale come quelle mitiche del 2001 e 2009.

    COLORE Giallo Dorato Carico
    PROFUMI E SAPORE

    Per dare spiegazioni dettagliate e tecniche mi sono avvalso dell'aiuto di riviste specializzate che vi riporto in copia . Da giovane fa sentire la sua dolcezza ed avvolge con sensazioni fruttate, burrose, iodate e vanigliate. Poi a vent’anni comincia ad evolvere verso sentori più maturi, di dattero e frutta tropicale disidratata, con ancora una bocca dolce e segnata da tante spezie ed un filo di affumicatura. A quarant’anni comincia tirar fuori con prepotenza l’impronta del terreno, con una profonda mineralità e spezie ancora più complesse. Dopo altri vent’anni si fonde in un tutt’uno, con lo zucchero inscindibile ai sensi, per sensazioni via via sempre più difficili da raccontare, come le note di tè verde e tabacco da pipa fuse ad un frutto che rinasce quasi più fresco degli inizi. Infine gli Yquem centenari, che raccontano di note chinate, cuoio, della stiva di una nave coloniale dal ritorno dalle Indie.

    VINIFICAZIONE E AFFINAMENTO IN vendemmia si arriva a centoquaranta persone, tutte perfettamente addestrate a saper selezionare ed a portare in cantina solo gli acini perfettamente disidratati provenienti dai 700.000 ceppi in produzione. La resa difficilmente supera i 9 ettolitri per ettaro, cioè un bicchiere per pianta. L'affinamento del vino avviene per 20 mesi in barriques (con 15 soutirage e un leggero collage). 

    INFORMAZIONI

     

     

     

    GENERALI

     

    Si tratta cioè di un vino proveniente da una piccola enclave nelle Graves, a sud-est di Bordeaux, dove esiste un terroir perfetto per lo sviluppo della botrytis cinerea (la muffa nobile). Si tratta perciò di un vino dolce, ma che si caratterizza per una tale complessità e struttura da renderlo molto più adatto ad abbinamenti con pietanze salate. Lo Château d'Yquem, però, non è solo una Sauternes, ma è il Sauternes. La storia della denominazione, infatti, la si può quasi far coincidere con quella di Château d’Yquem, che da sempre ne ha costituito la massima espressione. Nel 1855, quando l’imperatore Napoleone III chiese di redigere una classificazione dei migliori vini della regione di Bordeaux per l’Esposizione Universale di Parigi, lo Château d’Yquem ottenne una categoria a sé, premier cru supérieur, al di sopra dei cinque livelli previsti e nessuno si è mai sognato di metterne in discussione il primato. Questa tenuta, che si trova all’apice di una collinetta proprio nel paesino di Sauternes, ha una storia che dura oltre quattrocento anni . Sotto il controllo del Re d’Inghilterra fino a metà del ‘400, venne affidata alla famiglia Sauvage verso la fine del ‘500. Nel 1795, Françoise Joséphine de Sauvage d’Yquem sposa il Conte Louis Amédée de Lur Saluces, che aimè muore quasi subito, ma dà così il nome alla famiglia che ha condotto l’azienda fino a pochissimo tempo fa. Sotto gestione di  Romain-Bertrand de Lur Saluces arriva il riconoscimento di unico Premier Cru Supérieur nella classificazione del 1855. - ma venendo ai giorni nostri, la tenuta del 1999 fa parte del colosso finanziario LVMH, entrando, insieme ad altre Maison di Champagne come il moet & chandon o il krug , a far parte dei marchi del lusso. Malgrado ciò ha mantenuto il suo carattere fortemente artigianale, legato al territorio e alla capacità degli uomini che vi lavorano. I chicchi sono selezionati ad uno ad uno con continui passaggi in vigna, normalmente cinque ma anche fino a dieci, in un arco di tempo che dura almeno un mese e mezzo; dunque, con costi elevatissimi. Ma il vero patrimonio alla base del successo di questo vino sono le persone che lavorano quotidianamente in vigna. Una ventina di loro, con le loro famiglie, da sempre vive quasi in una sorta di comunità, con la responsabilità del controllo e della conduzione di una porzione di vigneto. I terreni vengono concimati a rotazione quinquennale con il solo compost. Non vengono mai utilizzati diserbanti chimici. In vendemmia si arriva a centoquaranta persone, tutte perfettamente addestrate a saper selezionare ed a portare in cantina solo gli acini perfettamente disidratati provenienti dai 700.000 ceppi in produzione. La resa difficilmente supera i 9 ettolitri per ettaro, cioè un bicchiere per pianta. La fermentazione avviene in barrique nuove e dura per un periodo che può raggiungere anche le sei settimane, quando il tenore alcolico si fermerà attorno ai 13,5%. Infine, una lunga maturazione in legno con continue colmature e soutirage trimestrali, che durano fino alla quarta primavera successiva alla vendemmia. Ma nulla va dato per scontato. Nel Novecento, infatti, i millesimi non imbottigliati sono stati ben nove: 1910, 1915, 1930, 1951, 1952, 1964, 1972, 1974 e 1992. Il controllo è rigidissimo anche nelle fasi successive. Nel 1979, 4/5 della produzione in barrique è stata venduta come Sauternes generico senza marca perché non ritenuta degna. Non aspettatevi di trovare queste bottiglie nei normali canali di vendita, Ma le sue unicità non si limitano alla fase produttiva e comprendono la commercializzazione, visto che a differenza degli altri cru bordolesi non viene mai negoziato ufficialmente prima della sua messa in bottiglia, attenuando ma non eliminando le speculazioni. Da qui iniziano i tanti passaggi di mano, ma Non c’è asta al mondo che non si chiuda con la vendita qualche sua bottiglia almeno ultradecennale. Bottiglie che spesso finiscono per sorprendere per la loro integrità e la perfetta bevibilità. 

    RICONOSCIMENTI

    Robert P. 100/100

    James S. 99/100

    Wine S.  98/100

    TEMPERATURA DI SERVIZIO 12° - 14° Gradi
    ABBINAMENTI Roquefort, ma molto meglio grandi piatti altrettanto complessi, a base di foie gras o di maialino o perfino di piccione, per i millesimi più vecchi.
    NOTE

    Nel 2016, lo Château d'Yquem è entrato nel Guinness dei primati come il vino bianco più costoso al mondo. Una bottiglia del 1811 è stata acquistata per 75mila sterline, pari a circa 85mila euro, da Christian Vanneque, ex capo sommelier presso il ristorante Michelin La Tour d’Argent a Parigi e ora proprietario del SIP Sunset Grill a Bali. Vanneque ha esposto la pregiata bottiglia in una teca nel suo ristorante fino al 2017, quando l’ha aperta per festeggiare il cinquantesimo anniversario della sua carriera. Il 1811 è considerata dagli esperti un’annata unica.  

    Bottiglia senza tempo , può sostare in cantina anche 40 anni con adeguate tecniche di conservazione .

    Contiene Solfiti.            

     

     

     

     


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